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INTERVISTA AD ERIC MARTIN

11/4/2013

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Sabato 2 Novembre, Roma
INIT CLUB ROMA

L'autunno stenta ad arrivare, ma Eric Martin non smette di suonare. Voce storica dei Mr Big, il grande Eric torna in Italia col suo tour da solista. Porta con sé una chitarra acustica e una valigia. Sta girando il mondo, e sembra ringiovanire concerto dopo concerto. Una persona disponibilissima e alla mano, scherza come un 25enne, anche perché non dimostra di avere più di 50 anni.

Beh che dire bando alla ciance ed eccovi l'intervista!




Suoni molto spesso in Italia: questo è un posto speciale per te visto che qui ci sono le tue radici...
Aldilà dei soliti cliché, l'Italia è per me come una seconda casa. Mia moglie è siciliana, ecco perché dormo sempre con un occhio aperto (battuta), e ho io stesso origini italiane. Mia madre era italiana mentre mio padre era irlandese e ho vissuto in Italia da piccolo. Ma non chiedetemi di parlare italiano, ricordo a malapena i testi delle mie canzoni! Ho vissuto a Vicenza per tre anni nel periodo in cui frequentavo la junior high school (le nostre scuole medie per intenderci) mentre prima ero stato in Germania per due anni. Ho vissuto anche a Livorno e Verona.

Cosa prova ogni volta che torni qui? Un po' come tornare a casa?
Io suono ovunque. Mentre i Mr. Big sono in "vacanza", proprio ora Billy Sheehan è in giro con i Winery Dogs.
Gli altri non sono disponibili a rimettere in piedi la band, io non sono il tipo che sta lì sul divano a mangiare patatine e ad ingrassare. Voglio suonare e voglio suonare ovunque...persino in India e in Nepal. Ma in Italia, a Roma, posso godermi i miei amici. Cioè, l'Italia è l'ideale prima di intraprendere un lungo viaggio di sei ore...per la Russia! (show successivi a San Pietroburgo e Mosca, ndr). Tutto questo mi fa sentire più giovane, più sensuale. Amo le attenzioni, mi fanno sentire vivo.

Fare concerti, suonare e girare il mondo ti ringiovanisce in qualche modo? 
Sono una "persona del popolo" ed è un piacere per me che la gente mi riconosca, ma una delle parti dello spettacolo che preferisco è il dopo show in cui conosco persone e mi diverto, faccio bambinate, ecc...può sembrare anche questo il solito cliché ma mi piace far star bene le persone.

Sei mai stanco di fare concerti in giro per il mondo?
Non sono stanco di fare concerti, sono stanco di viaggiare, invece, il giorno stesso dello show. A volte ad esempio si cerca di risparmiare sugli spostamenti e questo mi fa arrabbiare perché mi da l'impressione che a nessuno importi molto di questo aspetto. Sono stanco di avere il "sedere da aereo" (letteralmente airplane ass, ndr). Non mi piacciono i viaggi scomodi e dopo un lungo viaggio nessuno è contento di fare un concerto.

E non hai nostalgia di casa?
Una volta avevo nostalgia di casa, quando i miei figli erano più piccoli, ma ora la mia famiglia è contenta di avermi fuori dalle scatole per un po'. Quando sono a casa sono iperattivo, mi comporto come un elefante in una cristalleria. Amo essere on the road, parlare, cantare, festeggiare, amo quell'atmosfera. Amo al tempo stesso i miei figli e accompagnarli alle partite di football, alle lezioni di taekwondo o di nuoto.

Parliamo ora dei Mr Big: com'è stato comporre con quei mostri quali Paul Gilbert, Billy Sheehan e Richie Kotzen?
Richie Kotzen è un tipo veramente spassoso. Abbiamo gli stessi gusti e le stesse radici, il Motown, il rock, il soul e il jazz. Io sono più lunatico mentre lui è il classico tipo newyorkese, è molto divertente passare del tempo con lui. Sono stato molto contento di averlo avuto nella band ma alla fine le cose non hanno funzionato. Con Richie abbiamo fatto due album, Get Over It e Actual Size, davvero buoni. Il primo è più blues mentre il secondo più pop per gli standard della band. 
Mi è mancato molto Paul Gilbert ma con Richie è stata un'esperienza davvero divertente, anche se abbiamo avuto molti problemi all'interno della band che alla fine si è sciolta. Ed ora, ironia della sorte, Billy Sheehan e Richie Kotzen suonano insieme nei Winery Dogs con Mike Portnoy, batterista straordinario. Sapevo già che avrebbero formato una nuova band. Suonammo insieme alla fine del 2011 e ricordo che Portnoy era lì per qualche suo progetto. All'inizio di quest'anno ero in Austria per un concerto e io e Ritchie suonammo Shine una suo pezzo. Mi fece sentire del materiale solista e io gli dissi: "Hey, questo è uno dei tuoi più bei lavori. La tua band è migliorata, suona proprio bene". Mi rispose: "Beh, ci sono Billy Sheehan al basso e Mike Portnoy alla batteria". 

Parlando dei Mr. Big di adesso, quello che faremo è un album acustico e uno elettrico, io, Billy e forse Pat, quando ci riuniremo a Dicembre. Paul si unirà a noi non appena avrà finito i lavori del suo album solista. C'è ancora spazio per i Mr. Big quindi. Mi piace suonare il mio materiale ma anche quello dei Mr. Big, oltre alle mie primissime canzoni pop. Mi sento più creativo quando sono nei Mr. Big e adoro stare nella band...


Poi è il momento dei saluti e delle foto di rito. Uno straordinario e umile Eric Martin ci saluta, dopo averci raccontato di aver mangiato per cena della cicoria ripassata in padella che tralaltro gli è rimasta in mezzo ai denti. Un grazie davvero ad Eric, e all'Init Club di Roma per la disponibilità.


Alessio Bardelli
Traduzione a cura di Andrea Drums


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