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Intervista ai Good Morning Finch

3/28/2015

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Continuiamo con le proposte underground: stavolta siamo qui per presentarvi un ottimo progetto post-rock. Loro sono i Good Morning Finch e vengono da Agrigento.

La band nasce nel 2010, pubblica nel 2011 il primo EP. Nel 2013 è la volta del secondo EP. Tanti concerti per la band siciliana, che apre a band come Diaframma e Luminal.

A Marzo 2015 arrivano alla pubblicazione del loro primo album Gemini con l'etichetta Waves for the Masses



Un sound avvolgente, un post-rock raffinato e dolce, capace di immergere l'ascoltatore in un piacevole oceano sonoro. Qui di seguito l'intervista a cura di Alessio Bardelli:


  • Ciao ragazzi e grazie per l'intervista. Parliamo di voi, quali sono le vostre influenze musicali?
Ciao ragazzi. Dunque, le influenze musicali sono veramente infinite, praticamente tutto quello che abbiamo ascoltato e assimilato nel corso delle nostre vite. Sicuramente alcune cose sono rimaste molto più di altre, abbiamo interiorizzato così tanto band come Sigur Rós e Pink Floyd che poi inconsciamente vengono fuori qua e là nelle canzoni. Parlando di ispirazioni più concrete a livello puramente sonoro sentiamo molto gli Slowdive mentre per quanto riguarda le chitarre è sempre presente una dualità di colori: Gregorio punta sulle distorsioni acide alla Sonic Youth e Lillo invece verso suoni dilatati e riverberati alla Cocteau Twins.

  • Quanto c'è della musica italiana degli ultimi 20 anni e quanto invece della musica internazionale?
Degli ultimi vent’anni della musica italiana forse c’è poco, condividiamo tutti e quattro un profondo amore per i Verdena, che sicuramente sono stati la punta di diamante della musica italiana nell’ultimo ventennio. A parte loro poi crediamo proprio che sia stato il panorama estero ad aver influenzato l’immaginario sonoro che c’è in Gemini, vedi i Sigur Rós, i Radiohead, gli Interpol, l’ondata shoegaze dei primi anni Novanta. 

  • Possiamo dire che GEMINI sia un disco molto intimo, personale, dove a tratti riuscite a mescolare atmosfere post-rock con sonorità tendenti a tratti al Pop?

In realtà durante il periodo in cui abbiamo composto i brani di Gemini abbiamo cercato il più possibile di discostarci dal post-rock “canonico” al quale appartenevano i lavori precedenti. Da una parte perché volevamo dare un respiro più ampio al lavoro e dall’altra perché sentivamo la necessita fisiologica di sperimentare nuove vie. E paradossalmente per noi sperimentare ha significato inserire nella musica dei tratti che possono essere in qualche modo associati alla sfera della musica pop, come ad esempio un testo, un riff o un ritornello.

  • Non mancano però atmosfere oscure, a tratti quasi malinconiche vero?
Si, è innegabile che Gemini sia impregnato di atmosfere scure e malinconiche. E’ il modo in cui vengono fuori le nostre canzoni e probabilmente rispecchia ciò che abbiamo dentro dal punto di vista emotivo e spirituale. Come persone ci riconosciamo molto nei suoni della nostra musica.

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  • Con la pubblicazione del vostro primo album quali sono i vostri obiettivi? Ambizioni particolari?
Noi facciamo musica prima di tutto per noi, perché è il modo più naturale col quale riusciamo ad esprimerci e perché non possiamo farne a meno. A volte capitano dei periodi di stop forzato e si sta male sul serio, emotivamente parlando. Ovviamente riuscire ad arrivare più in alto e magari vivere di musica sarebbe estremamente gratificante ma in un Italia dove si arricchiscono gli pseudo-artisti usciti da Canale5 non ci aspettiamo niente. In ogni caso per noi suonare è qualcosa che va al di là dei soldi, della fama, delle ambizioni e di tutto il resto. E’ un nutrimento dell’anima, qualcosa di magico e profondamente spirituale.  


  • Quali sono stati i concerti più belli che vi portate dietro? E poi.. quali sono i vostri prossimi concerti?
Di bei concerti ce ne sono stati tanti. Sicuramente per noi è stato importante il tour promozionale di Cosmonaut, partito da Roma. Abbiamo conosciuto un bel pubblico e alcune belle band italiane. E’ stata un’esperienza incredibile, a tratti avventurosa! Il più bel posto dove abbiamo suonato è invece il Funduk di Agrigento, molto molto suggestivo. Per i prossimi concerti, abbiamo in progetto qualcosa di “memorabile” per la fine dell’estate!

  • Quando si parla di Rock Italiano, c'è sempre un po' di diffidenza e pregiudizio. Manca secondo voi in Italia un'attenzione adeguata alle giovani rock-band, che spesso vengono soppiantate da band estere? Anche per quel che riguarda il vostro genere..
Hai sicuramente ragione, quello che manca è l’attenzione. Le band interessanti ci sono ma rimangono talmente sepolte da un tale quantità di robaccia che faticano ad andare avanti per più di qualche anno. Fondamentalmente è colpa della non-cultura che regna sovrana nel nostro paese. Noi lo stiamo sperimentando in prima persona, solo una piccolissima percentuale della gente che compra la nostra musica negli store online è italiana ed essendo noi una band italiana ciò ci fa riflettere.


  • Fare musica negli ultimi anni ha reso necessario e quasi obbligatorio l'utilizzo dei social-network e delle piattaforme di streaming. Secondo voi con questi nuovi strumenti si riesce ugualmente a promuovere adeguatamente la vostra musica? Ci sono delle cose che secondo voi andrebbero migliorate?

I social network e le piattaforme di streaming possono essere un’arma a doppio taglio. Gli si deve sicuramente riconoscere il grosso merito di permettere a band indipendenti, come noi, di poter promuovere gratuitamente e di far ascoltare la propria musica anche all’altro capo del mondo. Sono uno strumento molto potente e assolutamente imprescindibile al giorno d’oggi. Tuttavia, l’altra faccia della medaglia è che chiunque può diffondere qualsiasi cosa in rete e ciò crea un grosso sovraccarico di informazioni per l’ascoltatore che spesso è bombardato da un milione di nuove proposte musicali e non dedica la giusta attenzione ad ognuna di esse. Il fascino di un disco comprato al negozio, ascoltato con delle buone cuffie e sviscerato fino all’ultima nota è tutta un’altra storia!

Siete sulla scena già da un po' di anni, quali gruppi emergenti vi hanno impressionato particolarmente?

Negli ultimi giorni abbiamo avuto il piacere di comparire con dei nostri brani in un paio di compilation di musica shoegaze italiana. Ci sono delle grandi band dentro, alcune delle quali sconoscevamo completamente. Parlando di conterranei ci piace molto l’ultimo disco di Novanta (Best-Selling Dreams) e anche Separations di Giampiero Riggio. Favoloso anche Colapesce che, meritatamente, non è più proprio un’emergente. 

Trovatemi un aggettivo per descrivervi, o volendo una frase

Croccanti




GOOD MORNING FINCH:
Gloria Dante
John Distefano
Lillo Morreale
Gregorio Scozzari

Contatti Band:
www.facebook.com/goodmorningfinch/timeline
goodmorningfinch.bandcamp.com
soundcloud.com/good-morning-finch
goodmorningfinchofficial@gmail.com

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